Giugno 2016
Andavo a 100 all’ora
…Io non sono stato capace di affidarmi a questi oggetti. Non sono mai riuscito a postare i miei stati d’animo, così come non sono riuscito ad inserire una moneta sperando di vincere. Macchinette, cellulari e facebook sono diventati il surrogato dell’incapacità di comunicare, il catarro comunicativo, mi sento solo e confuso. Andrà a finire che quando avremo consegnato tutti i nostri sensi, i nostri stati d’animo, le nostre emozioni, gli occhi, le orecchie, i desideri e la bocca non saremo più liberi. Lancio una moneta e mi chiedo che fine ha fatto il nostro amore. Mi mancano i problemi della vita reale, le inquietudini del comunicare, il guardarti profondamente negli occhi e toccarti. L’amore che fine ha fatto? Dov’è?
Da “Andavo a 100 all’ora”
Teatro industria scenica
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